Giovedì 4 agosto 2022

Occupazione al top dall'inizio delle serie storiche: cosa significa per il mercato del lavoro italiano

a cura di: Dott. Gianmaria Vianova
PDF
Occupazione al top dall'inizio delle serie storiche: cosa significa per il mercato del lavoro italiano

Gli ultimi dati Istat annunciano un nuovo record del tasso di occupazione italiano sin dal 1977, inizio delle serie storiche. A giugno 2022 infatti gli occupati in Italia hanno raggiunto il 60,1% del totale, mettendo a segno a giugno un incremento di 86mila unità rispetto a maggio.

All'aumento dell'occupazione risponde una riduzione degli inattivi (scesi al 34,5%) e una contestuale discesa della disoccupazione (ora all'8,1%). La combinazione di questi tre insiemi "fondamentali" del mercato del lavoro quindi comunica uno stato di solidità, caratterizzato da una sinergia positiva tra le componenti.

Entrando maggiormente nel dettaglio dei dati è possibile comprendere quali sono stati i driver di quest'ultimo aumento dell'occupazione. L'incremento è segnato ancora una volta dal contributo dei lavoratori dipendenti, saliti di 112mila unità nel mese di giugno. Questo aumento viene contrastato - ancora una volta anche in questo caso - da una discesa degli indipendenti: -27mila unità a giugno. Per gli indipendenti, tra l'altro, questa ulteriore contrazione riporta il saldo tendenziale in negativo con mille unità in meno rispetto a giugno 2021. Per gli occupati l'incremento mensile invece porta il saldo annuale a +402mila unità. I lavoratori a tempo indeterminato sono stati determinanti: nel mese di giugno sono aumentati di 116mila unità, portando il confronto con lo stesso mese del 2021 a +194mila unità. Il tempo determinato invece subisce una battuta d'arresto a -3mila unità, sebbene il saldo annuale resti fortemente positivo a +208mila unità, oltretutto con un numero di contratti ai massimi storici (3,1 milioni). Sul totale dei dipendenti - 18,1 milioni di persone - i posti di lavoro a termine ora contano per il 17,3%. Una quota in diminuzione rispetto al 17,5% di maggio ma comunque superiore a quella di febbraio 2020 (16,5%). Non regge poi il confronto con l'aprile 2011, ultima volta in cui il tasso di disoccupazione era sceso all'8,0%: in quel periodo il tempo determinato costituiva solo il 13,2% del lavoro dipendente. Il mercato del lavoro italiano è perciò profondamente cambiato nel corso dell'ultimo decennio, elemento di cui tenere conto nelle analisi sui livelli di occupazione e soprattutto nelle comparazioni con i periodi precedenti. Per quanto riguarda la componente demografica, l'occupazione sale trainata soprattutto dalla fascia 25-34 anni, all'interno della quale si contano 83mila lavoratori in più nel mese di giugno. Quest'ultima è anche la fascia che - dopo gli over50 con +211mila - contano l'aumento più netto degli occupati su base annua (+182mila unità). Al netto della componente demografica che inevitabilmente riduce il bacino di popolazione compreso tra i 15 e i 34 anni, la variazione tendenziale dell'occupazione ha fatto segnare un +7,2% su base annua. L'incremento più ampio, dopo la fascia tra i 50 e i 64 anni (+2,1%). Altra notizia positiva è rappresentata dalla suddivisione per sesso: l'occupazione aumenta tra maschi e femmine in parti pressoché uguali (perlomeno in proporzione) con un +0,2% tra i maschi e un +0,3% tra le femmine nel mese di giugno.

Il commento dell'Istat: "A giugno 2022, dopo il calo registrato a maggio, il numero di occupati torna ad aumentare per effetto della crescita dei dipendenti permanenti, superando nuovamente i 23 milioni. Rispetto a giugno 2021, l'incremento di oltre 400mila occupati è determinato dai dipendenti che, a giugno 2022, ammontano a 18 milioni 100 mila, il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica. Il tasso di occupazione sale a 60,1% (valore record dal 1977), quello di disoccupazione è stabile all'8,1% e il tasso di inattività scende al 34,5%".
AUTORE:

Dott. Gianmaria Vianova

Gianmaria Vianova, classe 1996, si è laureato in economia e management presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza nel 2018. Attualmente è iscritto al corso di laurea magistrale in Economia...
e Finanza presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dal 2017 collabora con il quotidiano Libertà di Piacenza, occupandosi di temi economici e cronaca.
DOCUMENTI E SERVIZI IN EVIDENZA:
  • Modello di ricorso tributario 2025 che tiene conto di gran parte delle modifiche emergenti sia nello Statuto dei diritti del contribuente sia nel D.lgs n 546/1992

    Modello di ricorso tributario 2025 che tiene conto di gran parte delle modifiche emergenti sia nello Statuto dei diritti del contribuente sia nel D.lgs n 546/1992

    La redazione di un ricorso tributario, oggi più che mai, richiede un'attenzione particolare alle continue evoluzioni normative, giurisprudenziali e dottrinali. La riforma della giustizia tributaria, entrata in vigore in diverse fasi tra fine 2022 e inizio 2024, ha trasformato profondamente il panorama.
    In questo scenario, la preparazione di un ricorso tributario oggi richiede una formazione costante e una grande attenzione ai dettagli procedurali e sostanziali, alla luce di una giustizia tributaria in profonda trasformazione. Un Professionista aggiornato sulle ultime novità può fare la differenza nella gestione efficace del contenzioso e nella stesura di un ricorso solido.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
  • Nuova classificazione ATECO 2025

    Nuova classificazione ATECO 2025

    Il Regolamento delegato (UE) 2023/137 della Commissione UE del 10 ottobre 2022 ha aggiornato la classificazione statistica delle attività economiche denominata NACE (Nomenclatura generale delle Attività economiche nella Comunità Europea), introducendo nuove classificazioni volte a rappresentare in modo più puntuale l’evoluzione del tessuto produttivo ed economico internazionale.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • GESTIONE MIGRAZIONE CLIENTI da 'ATECO 2022' ad 'ATECO 2025'

    GESTIONE MIGRAZIONE CLIENTI da 'ATECO 2022' ad 'ATECO 2025'

    Lo scorso 11 dicembre 2024, in Italia, l’ISTAT ha pubblicato la struttura della classificazione ATECO 2025, con lo scopo di dettagliare a livello nazionale i contenuti espressi nella classificazione europea delle attività economiche (NACE).
    Più recentemente, il 7 febbraio 2025, l’ISTAT ha pubblicato anche le relazioni di corrispondenza tra le classificazioni delle attività economiche ATECO 2025 e la versione precedente (aggiornamento 2022 di ATECO 2007).
    La nuova classificazione ATECO 2025, entrata ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2025, viene adottata a livello amministrativo a partire dal 1° aprile 2025.

    a cura di: Studio Meli e Studio Manuali
Attenzione: la pubblicazione dell'articolo risale ad oltre 180 giorni fa, le informazioni e gli eventuali link contenuti potrebbero non essere aggiornati.

Documenti correlati:

Altri approfondimenti

tutti gli approfondimenti

Gli approfondimenti più letti

AteneoWeb s.r.l.

AteneoWeb.com - AteneoWeb.info

Via Nastrucci, 23 - 29122 Piacenza - Italy
staff@ateneoweb.com

C.f. e p.iva 01316560331
Iscritta al Registro Imprese di Piacenza al n. 01316560331
Capitale sociale 20.000,00 € i.v.
Periodico telematico Reg. Tribunale di Piacenza n. 587 del 20/02/2003
Direttore responsabile: Riccardo Albanesi

SEGUICI

Social network e Canali informativi

Canali RSS