Giovedì 30 luglio 2020

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO per PMI e autonomi danneggiati dal COVID-19: software in Excel e Cloud

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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L'art. 25 del Decreto Rilancio approvato il 13 maggio 2020 prevede la concessione di un contributo a fondo perduto ai soggetti titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, compresi anche gli enti non commerciali, gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali.

Il contributo spetta esclusivamente ai soggetti:

  • che abbiano un ammontare di compensi o di ricavi relativi al periodo d'imposta 2019 non superiore a cinque milioni di euro.
  • per i quali l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 (quindi riduzione di almeno un terzo). Per i soggetti che hanno iniziato l'attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del suddetto requisito del calo di fatturato/corrispettivi.

L'ammontare del contributo e determinato applicando una percentuale alla differenza tra l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
La percentuale varia per tre classi di contribuenti individuate in base ai ricavi o ai compensi 2019.

ricavi o compensi 2019
Fino a 400.000,00 euro 20%
Fino a 400.000,00 euro 15%
Oltre 1.000.000,00 euro e fino a 5.000.000,00 euro 10%

È comunque riconosciuto ai soggetti rientranti nell'ambito di applicazione della norma, al verificarsi delle condizioni richieste, un contributo minimo per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Per agevolare il lavoro dei Professionisti abbiamo pubblicato un foglio di lavoro e un'applicazione cloud per il calcolo, ma anche l'organizzazione e l'archiviazione del lavoro da svolgere su un gran numero di clienti. Le istruzioni allegate dettagliano anche le ulteriori condizioni, i casi di esclusione e i corretti riferimenti normativi.

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  • Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
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