Martedì 11 giugno 2024

Modelli di ricorso contro accertamento per 'operazioni inesistenti'

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Secondo il più recente filone giurisprudenziale (Cass. 4.12.2023, n. 35091) la regolarità delle registrazioni contabili e le evidenze documentate dei pagamenti, non sono considerati elementi sufficienti per dimostrare la legittima detrazione dell’IVA o la deduzione di un costo, se l’operazione è qualificata dall’Ufficio come oggettivamente inesistente.
Per i contribuenti raggiunti da atti impositivi aventi per oggetto contestazioni riguardanti l’utilizzazione di fatture per acquisto di beni o prestazioni di servizi riferite asseritamente ad operazioni fittizie, si pone quindi il problema di confutare le presunzioni dell’Amministrazione finanziaria provando in giudizio l’infondatezza dell’atto opposto e dimostrare l’effettività della compravendita, o del servizio eseguito, anche attraverso la produzione di documentazione idonea a provare l’effettiva realizzazione dell’operazione. 

Abbiamo pubblicato due documenti, redatti dal Dott. Attilio Romano, che propongono una traccia di ricorso in ipotesi di avviso di accertamento nei casi sia di rilievi riguardanti l’effettivo trasferimento di beni, che di contestazioni in merito alla veridicità della realizzazione di servizi.

Oltre ad affrontare il tema specifico, ed individuare gli elementi cartolari probatori da allegare al ricorso idonei a dimostrare l’effettività delle operazioni intercorse tra i soggetti contraenti, tra le eccezioni preliminari all’avviso di accertamento (emesso a seguito di PVC) sono stati altresì dedotti i seguenti vizi dell’atto impositivo:
1. Difetto di sottoscrizione dell’atto;
2. Violazione della norma contenuta nell’art. 41-bis, D.P.R. n. 600/73;
3. Difetto di motivazione.

I documenti sono acquistabili singolarmente o all'interno di un vantaggioso pacchetto.
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  • Modello di memoria difensiva contro uno schema d’atto 2025

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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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