Giovedì 23 gennaio 2025

GUIDA AL REGIME FORFETTARIO 2025

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Abbiamo pubblicato la Guida al Regime Forfettario 2025, un manuale interattivo sul regime agevolato di cui alla legge 190/2014. La nuova versione è aggiornata al 10 gennaio 2025.

Il regime forfettario si conferma anche per il 2025 come un'opzione fiscale vantaggiosa per molti contribuenti italiani. Tra le novità più importanti introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 spicca l'aumento del limite di reddito da lavoro dipendente o assimilato a 35.000 euro, rispetto ai precedenti 30.000 euro. Questo significa che un maggior numero di lavoratori dipendenti o assimilati potranno accedere o rimanere nel regime forfettario, beneficiando della sua semplicità e delle agevolazioni fiscali.

Le principali novità della versione 2025:

  • aumento del limite di reddito da lavoro dipendente: come anticipato, il limite è stato elevato a 35.000 euro, consentendo a più persone di accedere al regime forfettario;
  • eliminazione del limite per la fatturazione semplificata: dal 1° gennaio 2025, i contribuenti in regime forfettario potranno emettere fatture semplificate indipendentemente dall'importo dell'operazione;
  • introduzione del regime di franchigia transfrontaliero: i forfettari italiani potranno operare in altri Stati membri dell'UE beneficiando dei regimi di franchigia IVA locali, semplificando le operazioni transfrontaliere;
  • nuova agevolazione contributiva: riduzione del 50% dei contributi previdenziali INPS per i primi 36 mesi di attività per chi si iscrive alle gestioni artigiani e commercianti;
  • risposte ad interpelli dell'anno 2024 riguardanti il regime forfetario

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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

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